"Non vinceremo mai la battaglia per salvare il pianeta e le specie che lo abitano, senza creare un legame emotivo fra noi e la natura, perché nessun uomo lotterà mai per salvare ciò che non ama" Stephen Jay Gould
SelvaticaMente è il lato artistico di Pan di Via. Creiamo azioni teatrali, performance itineranti, trekking poetici e concerti sensibili, perché crediamo che le forme d'arte in ascolto del vivente e dello spazio circostante siano un potente strumento per riaccendere nelle persone il ricordo di quel legame con il mondo naturale, che troppo spesso è fagocitato dalla routine e dalle urgenze della vita quotidiana, facendoci dimenticare da dove veniamo.
Non è un gruppo teatrale, né un'associazione. SelvaticaMente è un richiamo alla natura, per tutte le anime in transito su questa terra, che vogliono rispondere all'appello. Per chi conosce il proprio lato selvatico e chi vuole scoprirlo.
E' un richiamo per tornare a casa, perché "immergerci nella natura ci riporta a casa, ci riconduce al nostro io più profondo"
(Qing Li).
Portare la musica nel paesaggio è una grande sfida, perché la natura è già musica, ha già i suoi suoni, le sue armonie.
Serve prima di tutto un ascolto sensibile dello spazio intorno. Tutti gli interventi musicali sono acustici e per un piccolo numero di persone.
La nostra ricerca volge lo sguardo ad un teatro fuori dai teatri. Proponiamo azioni teatrali in ambienti naturali, escursioni dove i camminanti-spettatori vengono sorpresi da incontri fuori dall'ordinario, guidati da un personaggio insolito, ma anche letture in cammino oppure veri e propri spettacoli itineranti.
13 giugno ore 18,30
Camminata immersiva con suggestioni sonore
E' un ciclo di concerti molto particolari, dove sia gli spettatori che i musicisti hanno la possibilità di entrare in relazione con il paesaggio perché sono guidati in una esplorazione
sensoriale, lungo il cammino per arrivare al luogo dell'intervento musicale.
La prima edizione risale al 2019 e nel tempo la proposta è molto cambiata e cambierà ancora per divenire un'esperienza sempre più sensibile e immersiva, sia per chi arriva come viaggiatore di
questo spazio-tempo sospeso, sia per chi lo abita per accogliere i viandanti.
Spettacolo di narrazione tratto dal libro Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estés.
Nato dal lavoro individuale sulla narrazione nell'ambito di Sacro Fuoco, il percorso di formazione al TeatroNatura® della compagnia O Thiasos TeatroNatura.
Un monologo sulla spazzatura, ma anche sulla vita. Una storia sulla raccolta indifferenziata, ma anche sull’indifferenza con cui, a volte, nella vita, non scegliamo, non differenziamo, e ci
portiamo dietro un grande fardello.
L’unica attrice sul palco dialoga con il musicista in un contrappunto dove le due narrazioni, quella sonora e quella verbale, si intrecciano e influenzano a vicenda.
Una raccolta di monologhi di donne. Un walzer di pensieri, una sfilata di sentimenti, di personaggi. Nessun dramma, nessuna storia straordinaria.
Un elogio dell’ordinario, di quello che si cela, a volte, dietro gli sguardi, nei gesti quotidiani, nella consapevolezza di essere donne.
Un canto a singhiozzi di rabbia e risate, dedicato a tutti, maschi o femmine che si sentano, ma anche, o forse soprattutto, all’uomo interiore in ogni donna e alla donna interiore in ogni uomo.
Una misteriosa creatura incontra i camminanti-spettatori e li guida in un percorso alla scoperta di ciò che è invisibile agli occhi.
<Non chiedetemi da dove vengo, perché mi pare di essere sempre stata qui, eppure ho ricordi infiniti… come se avessi vissuto in ogni luogo della Terra. E non chiedetemi neppure chi sono, perché io esisto e basta>
Le raccattastorie sono creature liminali, quasi mitologiche, alcuni giurano di averle viste, altri negano che esistano veramente. Si dice che vivano principalmente lungo i cammini, nei luoghi di passaggio, dove la gente ancora parla e si racconta. E’ di questo che si nutrono, mangiano le storie e poi le restituiscono a chi ha bisogno di sentirle.
Ha debuttato nel 2019, presentato sotto forma di letture teatrali e portato in giro per salotti, terrazze e giardini privati. Adesso è il momento di evolvere.
Da questa raccolta di monologhi sta nascendo uno spettacolo teatrale dal titolo e lo sviluppo ancora incerto.
Spettacolo di narrazione liberamente ispirato al brano Favola o storia del lago di Kriss dei Delirium e alle vicende dell'allunaggio.
Un personaggio racconta di aver udito, in una notte di luna piena, la luna stessa parlare con il fiume.
Lettura teatrale con paesaggi sonori liberamente ispirata al brano La distanza dalla luna, dalle Cosmicomiche di Italo Calvino.
Musiche e canti di Margherita Fioravanti, letture di Valeria Fazzi.
Memoriale per gli alberi caduti. Una celebrazione. Un canto per queste cattedrali della vita.
Creata in collaborazione con l'Associazione Culturale di Murlo.
Come la luna attraversa le sue fasi, così il camminante-spettatore viene accompagnato a conoscere i vari volti della luna, fra mitologia e suggestioni ispirate ai luoghi dove la performance ha luogo. Artemide, Selene ed Ecate si affacciano dal buio, indissolubilmente legate alla Luna, per incarnarne la pluralità e il legame con l'universo femminile.
Spettacolo itinerante nel bosco di circo, danza e teatro fisico.
Un viaggio onirico fra ricordi d'infanzia, paure recondite, lotte con la parte più nascosta di noi stessi, alla ricerca di un equilibrio
fra chi eravamo, chi vorremmo essere e chi, invece, siamo.
Come ne usciremo?
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